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Immagine del redattoreMaria Imperatori

Gli uccelli - Patrick Heitz

Martin pescatore (Alcedo atthis)

Il Martin pescatore è un uccello timido e discreto ma quando decide di mostrarsi non passa del certo inosservato: il suo volo rettilineo e l’iridescente piumaggio dai colori molto vivaci lo rendono inconfondibile.

Esso è conosciuto anche con il nome di Alcione, dall’omonimo personaggio della mitologia greca che gli dèi trasformarono, assieme al marito Ceice, proprio in un Martin pescatore.

Il Martin pescatore è un uccello piuttosto piccolo, dall’aspetto paffuto anche grazie alle zampe e alla coda corte; il becco al contrario è lungo e robusto. Come detto, il suo piumaggio presenta dei colori estremamente vivaci e brillanti: la testa e le ali sono blu con iridescenze verdi, il dorso è turchese mentre le parti inferiori sono di un vistoso color arancione. Con un po’ di attenzione è anche possibile distinguere il maschio dalla femmina: quest’ultima presenta la base del becco rossa, che invece è completamente nero nel maschio.

Il Martin pescatore occupa un areale molto vasto che va dal Nordafrica fino addirittura alla Melanesia. Da noi questo uccello nidifica lungo gli argini dei fiumi a lento scorrimento oppure, eccezionalmente, lungo le rive dei laghi, dove nel substrato scava un tunnel lungo circa un metro al termine del quale deporrà sei o sette uova che si schiuderanno in una ventina di giorni. Alle Bolle di Magadino ama nidificare anche nelle pareti artificiali preposte per lui e per altre specie.

Come il nome lascia intuire, la dieta del Martin pescatore si compone quasi esclusivamente di pesce o, eccezionalmente, di piccole rane o gamberi.

Nel 2006, il Martin pescatore è stato eletto uccello dell’anno di BirdLife Svizzera: maggiori informazioni sono reperibili su questa pagina: https://www.birdlife.ch/it/content/uccello-dell-anno-2006-martin-pescatore.


Canto: un flebile sibilo ripetuto più volte https://www.xeno-canto.org/450292


Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Il nome scientifico di questo uccello è assai particolare e richiama il suo aspetto: Phalacrocorax prende origine dal greco antico Phalakros = “calvo”, e corax = “corvo”, mentre carbo fa riferimento al color carbone lucido delle sue penne.

Si tratta di un grosso uccello acquatico ghiotto di pesce che si può trovare in tutti i continenti tranne il Sudamerica. È un uccello dall’aspetto robusto con un grosso becco a uncino. Il colore è, come detto, molto scuro, tendenzialmente nero; le ali presentano però una lucentezza bronzea, apprezzabile in particolare quando il Cormorano sosta, posato, con le ali aperte al sole per farle asciugare. Le penne del Cormorano presentano infatti una struttura particolare che le rende meno impermeabili rispetto a quelle di altri uccelli acquatici, con il vantaggio di potersi immergere molto più facilmente sott’acqua ma che, percontro, fanno sì che il Cormorano debba asciugare le penne al sole dopo la pesca. A proposito di pesca: la dieta del Cormorano si basa esclusivamente di pesci di ogni tipo. Un Cormorano adulto mangia in un giorno circa 500 grammi di pesce. L’abilità del Cormorano nella pesca è stata sfruttata anche dall’uomo: in alcune zone della Cina e del Giappone, da tempo immemore i cormorani vengono addestrati per la pesca, che avviene da una canoa dalla quale vengono lanciati gli uccelli, legati con un anello al collo che impedisce loro di ingoiare i pesci più grossi, che verranno quindi riportati sull’imbarcazione.

Il Cormorano nidifica in colonie, costruendo un grosso nido di rami collocato in cima agli alberi, dove depone tre o quattro uova. I pulcini resteranno nel nido per una cinquantina di giorni.


Canto: un sonoro brontolìo https://www.xeno-canto.org/385895


Topino (Riparia riparia)

Il Topino è una piccola rondine dall’aspetto sobrio: il colore uniformemente bruno-grigiastro con le parti inferiori beige non lo rendono del certo il più appariscente degli uccelli. Si riscatta però grazie alle sue abitudini particolari. Come suggerisce il suo nome scientifico, è solito costruire i nidi lungo le rive sabbiose dei fiumi: in mancanza di queste si accontenta però anche di cave di ghiaia oppure di pareti artificiali realizzate all’uopo. È un uccello coloniale e ama stare in compagnia. Lo si trova soprattutto vicino all’acqua, presso fiumi o laghi, spesso mentre vola a pelo d’acqua in cerca di piccoli insetti, il suo nutrimento principale. È diffuso in tutti i continenti tranne l’Australia. È un uccello migratore che sverna nell’emisfero sud e nidifica in quello settentrionale.

Il nido è costituito da una galleria lunga circa un metro scavata con le zampe all’interno del substrato, il cui fondo viene imbottito con piume o fili d’erba su cui la femmina depone cinque o sei uova che si schiuderanno dopo un paio di settimane di cova. I giovani abbandoneranno il nido dopo una ventina di giorni.


Canto: un chiacchiericcio più monotono ed aspro rispetto a quello della Rondine https://www.xeno-canto.org/580561


Rondone pallido (Apus pallidus)

Il Rondone pallido è il parente meridionale del ben più diffuso Rondone comune. Distinguerli visivamente è tutt’altro che facile: come si può intuire, il primo presenta una colorazione leggermente più chiara rispetto al secondo. Il Rondone pallido ha inoltre una evidente macchia biancastra sulla gola, che nel Rondone comune è solo accennata. Le ali sono inoltre leggermente più larghe e più smussate. Anche il canto è veramente molto simile a quello del parente prossimo, apparendo però leggermente meno acuto.

Come tutti i rondoni, anche il Rondone pallido presenta degli incredibili adattamenti al volo; si può dire senza esitazioni che il suo habitat è il cielo. È un uccello insettivoro che non scende mai a terra se non nella cavità che usa per nidificare, unica attività per la quale dipende dalla terraferma: tutto il resto il Rondone pallido lo fa in volo, compreso il… dormire! I Rondoni sono infatti in grado di dormire con un emisfero del cervello alla volta, mentre l’altro resta vigile.

Questo migratore a lungo raggio arriva prima dalle nostre parti rispetto al Rondone comune: già a inizio marzo è possibile osservare i primi esemplari. Gli ultimi individui partiranno per i quartieri di svernamento in Africa verso fine ottobre.

In Svizzera il Rondone pallido nidifica solo presso la chiesa di Sant’Antonio a Locarno, che è anche il sito di nidificazione più a nord conosciuto. Il nido, tipicamente, viene collocato all’interno di una cavità in un vecchio edificio: sul pochissimo materiale ivi introdotto vengono deposte due o tre uova che si schiuderanno in circa tre settimane. I piccoli rimarranno nel nido per una cinquantina di giorni, per poi abbandonarlo e iniziare immediatamente la loro vita indipendente.



Svasso maggiore (Podiceps cristatus)

Lo Svasso maggiore è un uccello acquatico molto comune alle Bolle di Magadino. Il suo nome scientifico prende origine dal latino podex = “natica” e pes = “piede”, e fa riferimento alla posizione molto arretrata delle sue zampe palmate, che agevolano il nuoto sott’acqua; cristatus si riferisce invece alla vistosa cresta che questi uccelli sfoggiano durante la stagione degli amori.

È un uccello molto elegante dall’aspetto armonioso e slanciato. Il corpo bruno appare molto basso sull’acqua, mentre si notano il lungo collo chiaro e la testa con il caratteristico pennacchio erettile e il becco lungo e sottile. In inverno il pennacchio sparisce e l’uccello assume un aspetto molto più discreto.

Lo Svasso maggiore è diffuso in quasi tutta Europa, oltre che in parti dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Nidifica nelle zone umide, specialmente con canneto, e quindi si trova molto a suo agio alle Bolle di Magadino! Questo uccello è conosciuto per le sue spettacolari danze rituali di corteggiamento. Questi caratteristici comportamenti nuziali si svolgono generalmente in diverse fasi sincronizzate e prevedono anche lo scambio di piccoli doni tra i partner, come pezzetti di alga o rametti, per sfociare nella cosiddetta “danza del pinguino”, con i due partner che si nuotano incontro per poi impennarsi uno di fronte all’altro con tutto il corpo fuori dall’acqua, sorretti dal vorticoso pedalare delle zampe.

Il nido galleggiante di rametti viene costruito solitamente tra le canne o su dei rami a diretto contatto con l’acqua. La femmina depone poi da tre a sei uova che coverà per quasi un mese. Una volta nati, i piccoli seguiranno quasi subito i genitori, che , nelle prime fasi, potranno anche trasportarli sul loro dorso, riparati tra le ali.

Gli svassi maggiori sono degli uccelli predatori che si nutrono, oltre che di pesci, anche di un’ampia varietà di altri animali acquatici, che catturano con rapidi inseguimenti subacquei.


Canto: https://www.xeno-canto.org/26547

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