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Ciao lettori, 

mi chiamo Yoram e sono arrivato da poco in questa classe. Le maestre mi hanno chiesto se volevo intervistare la classe e a me è piaciuta l’idea.

Mi è piaciuto molto imparare delle cose sulle Bolle di Magadino e sugli animali che ci abitano e spero che piaccia anche a voi!

Ecco l’intervista ai miei compagni della 4C sul loro libro “Storie tra le Bolle”.

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Intervista agli autori: Introduzione

INTERVISTA AGLI AUTORI

Giornalista: Yoram
Intervistati: autori del libro

  • Cosa vi ha portato ad andare a visitare le Bolle di Magadino?

Stavamo studiando a geografia il locarnese, il piano di Magadino e il Gambarogno e abbiamo deciso di andare a visitare le Bolle. 

Ci è venuta voglia perché ci è stato descritto come un posto magico e speciale per diverse specie animali. Inoltre eravamo curiosi di sapere perché si chiamano “Bolle” e volevamo avere informazioni su animali e piante tipiche di quella zona.

  • Cosa vi ha ispirato a scrivere i vostri racconti?

Durante la visita la nostra guida Debora ci ha dato tante informazioni interessanti.

Ci hanno ispirato gli animali che abbiamo visto, come lo svasso, il cormorano e un martin pescatore che una compagna ha avuto la fortuna di vedere.
Ci hanno ispirato anche diverse informazioni scientifiche: gli uccelli con il piumaggio permeabile, gli uccelli migratori, il pesce che deve essere ingerito dalla testa e non dalla coda, …

Una volta tornati in classe, e dopo aver approfondito diversi aspetti, non sapevamo bene cosa fare con tutte queste informazioni e ci è venuta l’idea di scrivere una storia. 

  • Le informazioni che ci sono nel libro sono tutte vere?

Una parte delle informazioni sono vere, una parte sono frutto della nostra fantasia. Le informazioni scientifiche sono vere, ma la trama delle storie è inventata.

  • Chi vi ha dato le informazioni scientifiche?

 Le informazioni scientifiche sul luogo delle Bolle ci sono state date da Debora, la guida, poi in classe sono arrivati degli specialisti. Una specialista di zanzare, Silvia, un ornitologo, Patrick, e una specialista di chirotteri, Silvia. 

  • Avete tralasciato alcune informazioni importanti che non sono state riportate nel libro?

Sì, perché le informazioni erano veramente molte.

Non è stato per esempio spiegato perché la zona delle Bolle di Magadino si chiama così. Ma ora lo possiamo spiegare: il fondale sabbioso portato dal fiume Ticino (al contrario del fiume Verzasca che porta sassi) fa sì che quando si decompone qualcosa sul fondale crea dei gas che salgono in superficie creando delle bolle che si possono vedere ad occhio nudo.

  • Come sono state scritte le storie?

Francesco Mariotta ci ha aiutati con il supporto della musica dei suoi strumenti a interpretare i personaggi, a provare a dargli un carattere trasformando le informazioni scientifiche in aspetti più fantastici. Poi a piccoli gruppi sono stati scelti i protagonisti delle storie e sono state lanciate le prime idee. In seguito, sempre con Francesco, le abbiamo messe in scena, rifinite e sistemate verificando che avessero senso.

Poi, con l’aiuto delle maestre, è iniziata la fase della scrittura.

  • Quali trucchi avete imparato per disegnare?

Per le illustrazioni abbiamo avuto il supporto di Antoine, illustratore di professione. È venuto in classe tre mattine e insieme a lui abbiamo fatto un percorso per arrivare ai disegni finali. Abbiamo imparato dove si devono disegnare le cose importanti, che devono risaltare. Abbiamo scoperto l’importanza di lasciare una cornice ai disegni e di non andare fino al bordo e infine abbiamo imparato a sfumare i colori e soprattutto a mescolarli tra di loro per ottenere gli effetti che si possono vedere nelle nostre illustrazioni!

Intervista agli autori: Benvenuti
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