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Immagine del redattoreMaria Imperatori

La zanzara - Silvia Bernasconi

Zanzara di palude

La zanzara è prima di tutto un insetto, quindi il suo corpo è diviso in capo, torace ed addome e possiede tre paia di zampe.

Essendo insetto dovrebbe possedere anche due paia di ali, ma in questo caso il secondo paio è trasformato in due bilancieri come tipicamente si verifica nell’ordine dei ditteri (=due ali).

In Ticino esistono quasi 30 specie diverse di zanzare e tutte hanno una fase larvale in acqua e una fase adulta in aria.

Solo la femmina punge perché ha bisogno di un pasto di sangue per portare a maturazione le uova, altrimenti maschi e femmine si nutrono di sostanze zuccherine come il nettare.

Il ciclo di vita si conclude in circa 10 giorni, durante i quali la zanzara passa attraverso 4 stadi per diventare adulta. Tra aprile e ottobre depone circa 100 uova di cui metà diventano femmine adulte che deporranno altre uova.

Volano soprattutto di sera e di notte ed hanno diversi predatori naturali, infatti nella fase acquatica sono predate da pesci, girini, crostacei, stadio larvale di altri insetti e nello stadio adulto sono predate da uccelli e pipistrelli.


Zanzara tigre


La zanzara tigre, il cui nome scientifico è Aedes albopictus, è una zanzara che origina dal sud-est asiatico. È una specie aliena invasiva: è riuscita ad adattarsi perfettamente al nostro habitat riproducendosi abbondantemente.

Non ha grande capacità di volo, quindi è arrivata in Europa grazie ai trasporti commerciali internazionali umani, in primo luogo quelli marittimi. Carichi navali di copertoni usati e bambù portafortuna possono rappresentare incubatoi per le uova, le larve e le pupe. In Italia fece la sua comparsa all’inizio del 1990, in un deposito di pneumatici usati importati dagli Stati Uniti.

Ma ciò che ha realmente permesso la diffusione della zanzara tigre e il suo impatto, sono i cambiamenti climatici in atto. Infatti è un insetto di origine tropicale\sub-tropicale che mal sopporta i climi freddi. I mutamenti climatici, con inverni miti, hanno perciò reso idonei habitat a latitudini e altitudini che un tempo non lo erano.

La rilevanza di questo insetto è determinata dalla sua capacità di trasmissione di malattie tra gli uomini fungendo quindi da vettore. Da tempo è in atto una vera e propria battaglia per controllarne la densità e ridurre di conseguenza l’incidenza delle malattie da essa trasmesse. Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, il controllo delle zanzare tigre rimane ancora un problema di sanità pubblica lontano dalla risoluzione.

Per questo motivo è necessaria la collaborazione della popolazione per sorvegliare la diffusione di questo insetto.


La zanzara tigre ha un aspetto “tigrato” con caratteristiche bande bianche sul corpo e sulle zampe con sfondo nero.

Il suo habitat è quello urbano, per questo la convivenza con l’uomo è molto stretta.

Anche in questo caso solo le femmine si nutrono di sangue per portare a maturazione le uova che poi deporranno su substrati umidi, quindi non direttamente nell’acqua, ma in contenitori che si riempiranno di acqua con le prime piogge. I luoghi preferiti sono le piccole riserve d’acqua, come i sottovasi, cavità naturali o artificiali, meglio se con poca luce, e quindi non ci sono predatori naturali nella fase acquatica.

Purtroppo non ci sono predatori (o ce ne sono pochi) nemmeno nella fase adulta, in quanto sono zanzare diurne, cioè pungono di giorno di conseguenza non ci sono pipistrelli e gli uccelli in città sono pochi. Ciò rende la crescita della popolazione esponenziale e quindi con un grave impatto ambientale, sociale ed economico.

Le uova sono grandi come granelli di sabbia, ovali e scure. Resistono a periodi di siccità anche per mesi, addirittura anni, e al freddo invernale (al contrario degli adulti, delle larve e delle pupe): ciò rende questo insetto molto resistente. La zanzara tigre depone fino a 300 uova per stagione!

Quando le temperature superano i 13° C e iniziano le prime piogge primaverili, trovandosi sommerse, si schiudono in pochi giorni.

Nascono in acqua delle larve che poi si trasformeranno in pupe. Il ciclo si conclude con una metamorfosi completa da cui nascerà l’adulto in grado di volare.

Il ciclo può durare da 15 giorni in primavera fino a 6-8 giorni in estate, a seconda delle temperature, infatti più caldo fa e meno tempo impiega una zanzara per diventare adulta.


Quali possono essere i focolai?

Le zanzare tigri sono insetti che vivono preferibilmente in città e amano deporre le uova in piccole riserve d’acqua. Sono pessime volatrici, quindi se siamo punti significa che noi stessi (o i nostri vicini) abbiamo un focolaio nei pressi.

Con la pioggia in realtà qualsiasi oggetto, buco, vano può trasformarsi in un focolaio, se l’acqua rimane per almeno 6 giorni durante l’estate. Ciò significa per esempio che un gioco per i bambini lasciato inutilizzato in giardino può diventare focolaio, la copertura in plastica della sabbiera può diventare un focolaio, il buco porta ombrellone può diventare un focolaio…è necessario allenare sé stessi e i bambini a riconoscere le più piccole riserve d’acqua nel giardino scolastico e a casa.


Per riferimenti scientifici

Gruppo di lavoro zanzara Tigre-SUPSI


Per animazioni con le classi

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